#59 mok-bang e fenomeno mariko aoki

Due meraviglie dall’Oriente, che non c’entrano l’una con l’altra, ma le ho scoperte di recente.
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La prima è il Mok-Bang (che in coreano dovrebbe significare qualcosa come cena dal vivo o mangiare in trasmissione), una nuova moda nata in Corea del Sud. In sintesi: persone che mangiano davanti alla webcam. Il video è trasmesso in diretta streaming, a pagamento. Cioè: gli spettatori pagano per guardare uno che mangia. Centinaia, migliaia di spettatori.
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La popolarità di questi “eating shows” è in continua crescita e sembra dovuta a vari fattori. Pare che semplicemente i coreani apprezzino guardare per intrattenimento persone con un sano appetito che si ingozzano di buon cibo. Inoltre mangiare, in Corea, è un’attività estremamente sociale, ma negli ultimi anni è aumentato molto il numero di persone che vivono sole, e soprattutto odiano cenare in solitudine. La diretta streaming fa compagnia. Sembra anche un’ottima cosa per chi è a dieta: non ho capito se il punto è mangiare per interposta persona, o lasciarsi disgustare da tutto quel cibo.

Anche su YouTube hanno moltissime visualizzazioni.
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Una star del Mok-Bang è Choi Ji-hwan (qua un video), coreano 24enne che cena in diretta ogni sera, vestito da militare. Non ha un “vero” lavoro e vive con i genitori, ma con i soli guadagni del Mok-Bang si è comprato una Mercedes.
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E poi c’è Park Seo-yeon, diventata famosa con il modesto nome d’arte The Diva, 34 anni. Aveva un lavoro che la annoiava e cercava un hobby. L’ha trovato: cena in diretta ogni sera. Davanti a sé ha una webcam e una tavola imbandita con cibo di tutti i tipi, e in quantità decisamente esagerate per un singolo essere umano. Lei mangia con gusto per un paio d’ore, mentre migliaia di persone la guardano e le scrivono attraverso il sito. Lei risponde, chiacchiera, commenta i vari piatti.
Pare che spenda parecchio per la spesa ma guadagni molto di più (l’equivalente di 7mila euro al mese, dicono).
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(A questo punto, penso che si potrebbe lanciare una nuova moda: tipo filmarsi per ore mentre si legge un libro. Oppure io potrei filmarmi mentre svolgo le mie famose ricerche su Google. Qualche coreano sarà disposto a pagarmi per questo?)
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I commenti sono piuttosto variegati, dal disgusto all’ammirazione. In molti si chiedono come possa mangiare così tanto ed essere così magra. Qualcuno suggerisce il verme solitario, e in tanti le hanno diagnosticato via web una bulimia nervosa. Comprensibilmente, si era sparsa la voce che la Diva andasse a vomitare subito dopo la cena. Lei dichiara di non aver alcun disordine alimentare e per confutare questa ipotesi spesso, finita la cena, è rimasta in diretta per un paio d’ore successive (digestione in live streaming!), chiacchierando e rispondendo alle domande degli spettatori. Sembra inoltre che non mangi molto durante il resto della giornata e che faccia molta attività fisica (potrebbe essere comunque bulimia senza condotte di eliminazione e l’intensa attività fisica rappresenterebbe un comportamento compensatorio).

Qualche commentatore sembra soprattutto indignato dal cibo coreano o cinese che questa povera ragazza deve mangiare (in effetti ci vuole un certo masochismo per abitare il lato sbagliato del pianeta, nutrirsi di cibi disgustosi, parlare lingue ignote ai più e scrivere con complicati e strani disegnini. Ma gli asiatici son fatti così…)
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Numerosi commenti si lamentano della frequenza con cui la Diva schiocca le labbra, e parla con la bocca piena, e si scatenano veri dibattiti su cosa sia considerato maleducato o no in Corea.

Due commenti che ho trovato particolarmente significativi:
“I am subscribing to her YouTube channel only because she is a genius. I like when people become successful by doing silly, stupid or mainstream things. Next we gonna see someone staring at the camera, breathing, and getting paid for it.”
“A beautiful woman who can really eat, you got my vote.”
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Alcuni si interrogano sulla quantità di cacca prodotta da questa donna. E qui ne approfitto per collegarmi alla seconda delle mie scoperte orientali: il fenomeno Mariko Aoki, trovato grazie a un post del Soggetto 21 (che ringrazio molto).

Cercando “Mariko Aoki phenomenon” su Google immagini (non so cosa mi aspettassi di trovare!) è saltata fuori la seguente immagine, che non c’entra niente, ma la metto lo stesso per tenere alta l’attenzione degli eventuali metallari che potrebbero passare di qui.
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Il fenomeno Mariko Aoki (青木まりこ現象) consiste nell’impulso di defecare quando si visita una libreria. Prende il nome da Mariko Aoki, donna giapponese che nel 1985 scrisse un articolo, pubblicato su una rivista letteraria, in cui descriveva il bisogno di andare in bagno che la assaliva ogni volta che entrava in una libreria. Arrivarono tantissime lettere di lettori che condividevano la sua esperienza.

La causa è sconosciuta. Si ipotizza che l’odore della carta o dell’inchiostro abbia un effetto lassativo, oppure è dovuto alla postura che si assume guardando i libri, o più semplicemente camminare per una libreria potrebbe avere un effetto rilassante e favorire il “bowel movement”.

Ho trovato numerosi articoli che riportano il fenomeno (ad esempio uno dal titolo eloquente “Do you have to poop when you’re in a bookstore?”) e molti commentatori dichiarano cose come “the same EXACT thing happens to me”, entusiasti di aver trovato altre testimonianze. Sì, è così, il fenomeno Mariko Aoki “it’s a thing”. Non siete soli. Qualche commentatore aggiunge che a giudicare dalla quantità di gente che si incontra nei bagni delle librerie, il fenomeno dev’essere piuttosto diffuso. In tanti hanno provato lo stesso fenomeno in luoghi particolari, come negozi di libri usati, Barnes & Noble, negozi di dischi, farmacie, negozi di mobili in legno, ecc.


Importante messaggio di servizio: a grande richiesta (?) wellentheorie sbarca su Twitter. Lo so, se ne sentiva il bisogno. Infatti i follower sono aumentati a ritmo vertiginoso, raddoppiando nel giro di poche ore (attualmente sono due).

5 pensieri riguardo “#59 mok-bang e fenomeno mariko aoki

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