#65 layla

Layla è un nome di origine araba che significa “notte”. Alcune varianti sono Laila, Leila, Leyla, Lejla, Laela, Laelah, anche Lila o Lilah.

La Layla più famosa è quella della canzone scritta da Eric Clapton e Jim Gordon, pubblicata nel 1970 nell’album Layla and Other Assorted Love Songs di Derek and the Dominos.
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Due parole sul povero Jim Gordon (il primo a sinistra nella foto sulla copertina del singolo di Layla): era un bravo musicista che tra gli anni sessanta e settanta ha collaborato con tantissimi gruppi. Poi è diventato schizofrenico e ha ucciso sua madre, ed è tuttora rinchiuso in un ospedale psichiatrico in California.

Di Layla su YouTube si trovano miliardi di cover, ovviamente anche con l’ukulele (tipo questa). Per tutti gli ukulelisti che passano di qua (siete in tanti, sicuramente), questo è il riff (da UkeHunt):
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Il testo della canzone (che non è proprio un capolavoro: “Layla!! You’ve got me on my knees! Layla!! I’m begging, darling please!”) fu ispirato dall’amore non corrisposto di Eric Clapton per Pattie Boyd, modella britannica e moglie di George Harrison (se uno volesse approfondire il concetto, Wikipedia ha addirittura la voce “Unrequited love”…).
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George Harrison e Pattie Boyd erano sposati dal 1966. Clapton la incontrò per la prima volta nel ’68 e gli piacque moltissimo, ma lei niente. Lui scrive Layla per lei, ma lei niente.
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Poi a un certo punto George era ossessionato dall’India, l’induismo, la meditazione, il sitar; abusava di alcol e droghe ed “ebbe relazioni con svariate ragazze”, tra cui la moglie del povero Ringo Starr. Pattie decise di ricambiare, e lo tradì con, tra gli altri, John Lennon e Mick Jagger (erano i tempi in cui il primo era ancora vivo e il secondo era ancora figo). Così George e Pattie divorziarono nel 1977, e due anni dopo lei sposò Eric Clapton. Ma anche Clapton beveva e aveva altre donne, e divorziarono nel 1989.
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Clapton scelse per la canzone il nome Layla perché aveva letto di Layla e Majnun e si era identificato nella loro vicenda. Si tratta di una classica storia araba, basata sulla vita reale di Qays ibn al-Mulawwaḥ, poeta beduino, innamorato perso di una Layla. Ma il padre di lei impedisce il matrimonio. Layla sposa un altro e Qays impazzisce, e viene soprannominato “Majnun-e Layla”, cioè “il pazzo di Layla”.
La storia è molto popolare nella cultura araba, persiana, indiana, ecc. Ne esistono infinite versioni e numerosi adattamenti letterari e cinematografici.
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La storia è narrata (in arabo) anche nella canzone (bella!) Layla e Majnun del gruppo italo-palestinese Radiodervish.

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Ma torniamo a Pattie Boyd. Questa donna ha ispirato una discreta quantità di canzoni d’amore: Something, I Need You e For You Blue di George Harrison, mentre Eric Clapton, oltre a Layla, ha scritto per lei Bell Bottom Blues e Wonderful Tonight (sì, Wonderful Tonight. Che invidia).

Wonderful Tonight. Anche stavolta, il testo non raggiunge grandi profondità (ma il nostro Eric, quello che ha da dire, lo dice con la chitarra): la storia è che Eric e Pattie devono andare a una festa, ma lei ci sta mettendo una vita a farsi bella; nel frattempo lui non sa cosa fare, strimpella la chitarra e scrive questa canzoncina, così, per ammazzare il tempo. (And then she asks me «Do I look alright?» and I say «Yes, you look wonderful tonight»).

Cercando “Layla” su Google immagini vengono fuori quasi esclusivamente foto di Layla El, una wrestler britannica di origine marocchina.

Ma parliamo di serie tv: Lila Tourney/West è uno dei personaggi principali della seconda stagione di Dexter.
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Lila è quella bella e stronza, seduttrice e piromane (che si merita fino in fondo quel finale di stagione). Dexter la incontra alle riunioni dei tossici anonimi, a cui la sua fidanzata Rita lo ha costretto a partecipare. Ma Rita non è molto felice quando Dexter le indica Lila dicendo “Ecco il mio sponsor” (video).
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Lila provoca qualche problema alla relazione tra Dexter e Rita, che allora vanno in terapia di coppia:

THERAPIST: Who’s Lila?
DEXTER: My sponsor.
RITA: The homicidal bitch he slept with.

Penso che il nome Lila potrebbe essere stato scelto proprio per il suo significato originario di “notte”: infatti è un personaggio cupo, misterioso e pericoloso, l’opposto di Rita, e tira fuori tutto il lato oscuro di Dexter (per chi non lo sapesse, Dexter aveva in effetti una dipendenza: Rita credeva fosse l’eroina, invece era uccidere la gente).

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Poi c’è una Lilah meno nota, quella di The Night dei Morphine, una canzone e un gruppo che consiglio caldamente a chi non li conoscesse. Il testo dice così:

You’re the night, Lilah.
You’re everything that we can’t see.
Lilah, you’re the possibility.
… You’re the sounds I’ve never heard before,
Off the map where the wild things grow, another world outside my door.
Here I stand I’m all alone. Drive me down the pitch-black road.
Lilah, you’re my only home, and I can’t make it on my own.

The Night è la title track del quinto e ultimo album dei Morphine, completato appena prima dell’improvvisa morte di Mark Sandman, a 46 anni, collassato per un infarto il 3 luglio 1999 durante un concerto a Palestrina, in provincia di Roma.
Mark Sandman era il cantante e bassista del gruppo, autore di quasi tutte le canzoni, definito da Wikipedia anche “musical instrument inventor and multi-instrumentalist”.
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La formazione dei Morphine era atipica: batteria, sassofono baritono e basso a due corde, a cui si aggiunge la voce baritonale di Mark Sandman. Pare che in un’intervista abbia detto: “We’re just baritone people”. I loro suoni sono tipicamente cupi e notturni (nonostante questo, qualcuno è riuscito a farne una cover con l’ukulele, ma un ukulele baritono, giustamente). Sul nome del gruppo, Sandman una volta ha spiegato: “The word ‘Morphine’ comes from the word ‘Morpheus’, who is the god of dreams, and that kind appealed to us as a concept… I’ve heard there’s a drug called ‘morphine’ but that’s not where we’re coming from…”.
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Vabbè, se qualcuno avesse voglia di sentire altre canzoni dei Morphine, queste sono alcune delle mie preferite:
The Saddest Song
Have a Lucky Day
Do Not Go Quietly unto Your Grave
Whisper
Swing It Low

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