#44 case stregate e infrasuoni

Le case stregate, infestate dai fantasmi, possedute da spiriti maligni, poltergeist o simili, sono un tema ricorrente nelle credenze popolari, nella letteratura, nel cinema e in certi programmi televisivi. Le presenze paranormali tendono a dare di sé manifestazioni vaghe e dubbie, in linea con la natura tipicamente evasiva dei fantasmi. Ad esempio i cosiddetti cold spots, cioè punti “inspiegabilmente” più freddi rispetto al resto della casa, sarebbero una chiara evidenza di attività paranormale. Oppure il risultato di spifferi, vecchi infissi, difetti nella costruzione dei muri, insomma situazioni frequenti soprattutto nelle vecchie case, il tutto unito al fatto fisico che l’aria calda, come quella più umida, va verso l’alto, mentre l’aria più fredda e quella più secca si spostano verso il basso perché più pesanti. Questi fenomeni provocano normalmente all’interno degli edifici correnti d’aria, magari appena percettibili, tanto da dare quei brividi che facilmente (?) si possono interpretare come presenze misteriose.
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L’esposizione prolungata a piccole quantità di sostanze tossiche come monossido di carbonio, pestici e formaldeide, può provocare allucinazioni agli abitanti di una casa “stregata”. Allucinazioni visive e uditive, mal di testa, malinconia o depressione: uno pensa subito a fantasmi cattivi, e invece farebbe meglio a controllare la caldaia.

Il monossido di carbonio: è costituito da un atomo di ossigeno e un atomo di carbonio (CO). Non esiste libero in natura perché reagisce in presenza di ossigeno formando anidride carbonica (CO2). È un gas velenoso particolarmente insidioso perché inodore, incolore e insapore. È tossico perché, una volta inalato, si lega stabilmente al ferro nell’emoglobina del sangue. La conseguenza è che l’emoglobina rilascia più difficilmente ossigeno ai tessuti, i quali vengono danneggiati o uccisi dalla mancanza di ossigeno. L’intossicazione da monossido di carbonio conduce prima all’incoscienza, perché il cervello riceve sempre meno ossigeno, e poi alla morte per anossia, cioè mancanza di ossigeno a livello cellulare. L’intossicazione da monossido di carbonio rende la pelle dei cadaveri di un tipico colore rosso ciliegia.

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Tra le possibili spiegazioni, quella secondo me più interessante è stata esposta in un episodio di Criminal Minds dal dottor Spencer Reid e anche dal tecnico di laboratorio Henry Andrews in CSI: gli infrasuoni.
Gli infrasuoni sono onde sonore con una frequenza molto bassa, inferiore alla soglia di udibilità dell’orecchio umano. Possono essere prodotti da fenomeni naturali (tuoni, vento, terremoti, eruzioni vulcaniche, valanghe, cascate), da alcuni animali (elefanti, balene, ippopotami, rinoceronti) o da fonti artificiali (traffico stradale, aerei, fabbriche, esplosioni, ventilatori, organi da chiesa). Gli infrasuoni non possono essere uditi dagli umani, ma vengono in qualche modo percepiti, inconsapevolmente, e possono provocare paura, ansia, brividi, vertigini, nausea. Sfruttando questo effetto, ci sono film come Paranormal Activity che fanno uso di infrasuoni.
Siccome le persone non ne sono consapevoli, la presenza di ultrasuoni e gli effetti sul corpo umano che ne derivano possono essere interpretati come presenze paranormali. Un edificio “stregato” potrebbe in realtà contenere un ventilatore che produce vibrazioni infrasoniche. Queste onde potrebbero addirittura fare vibrare i bulbi oculari e causare illusioni ottiche come ombre o macchie simili a “fantasmi”.
Mi stavo giusto chiedendo la differenza tra infrasuoni e ultrasuoni quando ho trovato questa immagine davvero eloquente:
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Gli ultrasuoni sono onde sonore con una frequenza superiore alla soglia di udibilità dell’orecchio umano. Altri animali (cani, delfini, balene, pipistrelli, topi) sono invece capaci di sentire e alcuni le usano per comunicare tra loro.

citazioni accidentali #5 criminal minds

La buffa (ma condivisibile) opinione del dottor Spencer Reid a proposito della spiaggia. Da La buona terra (The Good Earth, stagione 8, episodio 5).

JJ: «Vediamo… Scienze economiche, filosofia, politologia… Non esattamente letture amene da spiaggia!»
Reid: «Per me sì, ma non amo la spiaggia.»
JJ: «Perché non la ami?»
Reid: «Sabbia nel cibo, scottature, topografia ristretta e non attraente, ma soprattutto batteri farmaco resistenti diffusi dalle feci dei gabbiani.»

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JJ: «Ok… Economics, philosophy, political theory… It isn’t exactly breezy, take to the beach reading.»
Reid: «I would, but I don’t really like the beach.»
JJ: «Why is that?»
Reid: «Sandy food, pink skin, limited and unengaging topography, but mostly the drug-resistant bacteria spread by sea gull feces.»
JJ: «Sorry I asked.»

#16 faraday

Faraday, per me, è prima di tutto il cognome di Daniel Faraday, uno dei personaggi più simpatici e indimenticabili di Lost: il fisico geniale e alquanto fuori di testa interpretato da Jeremy Davies. Nessuno più di lui, nell’intera storia dell’umanità, è stato tanto tenace nell’indossare una cravatta nel bel mezzo di una giungla tropicale. Questa è classe.

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Gli autori lo hanno così chiamato in onore di Michael Faraday (1791-1867), fisico e chimico britannico.
Nato da famiglia molto povera, Michael Faraday cominciò a lavorare a 13 come fattorino in una libreria, dove più tardi diventò apprendista rilegatore. Lesse molti libri e sviluppò un grande interesse per le scienze, soprattutto per la chimica e l’elettricità. Studiò da autodidatta finché riuscì in qualche modo a diventare assistente di Humphry Davy, importante chimico e fisico. Così ebbe la possibilità di compiere una quantità astronomica di esperimenti scientifici, scoprendo un sacco di cose, nel campo della chimica e soprattutto in quello dell’elettricità e del magnetismo. Questa frase di Wikipedia mi sembra quasi poetica: “Riuscì a liquefare vari gas, indagò sulle leghe dell’acciaio e produsse molti nuovi tipi di vetro con scopi ottici”.
Inventò il becco di Bunsen, un bruciatore a gas usato nei laboratori scientifici come fonte di calore, che però prese il nome da da Robert Wilhelm Bunsen, chimico-fisico tedesco che perfezionò l’invenzione.
Studiò il processo dell’elettrolisi in dettaglio e pubblicò quelle che oggi sono conosciute come leggi di Faraday sull’elettrolisi.
Scoprì qualcosa di molto importante sui campi magnetici e i campi elettrici (che, in tutta onestà, non sono in grado di comprendere) chiamata legge di Faraday, o legge di Faraday-Neumann, legge di Faraday-Henry, o anche legge dell’induzione elettromagnetica. Su questo principio si basa l’invenzione della dinamo (ringrazierò sempre Faraday quando vado in giro in bici di sera).
Scoprì anche l’effetto Faraday, un fenomeno magneto-ottico, che fu la prima evidenza sperimentale della correlazione tra luce e magnetismo.
Inventò anche la cosiddetta gabbia di Faraday: un contenitore, fatto di materiale elettricamente conduttore, in grado di isolare l’ambiente interno da un qualunque campo elettrostatico presente al suo esterno, anche molto intenso. Questo effetto scudo viene usato anche per evitare la fuoriuscita di campi elettromagnetici da un ambiente, come nel caso del forno a microonde. Un’ulteriore utilissima applicazione della gabbia di Faraday è la seguente:
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Gli studi di Michael Faraday sono stati talmente importanti che il suo nome è stato dato a cose di ogni tipo: ad esempio la costante di Faraday, che non è Desmond Hume (immagino che sarò l’unica a ridere di questa sagace battuta) ma una costante usata in fisica e chimica per scopi a me misteriosi, e il farad, unità di misura della capacità elettrica, derivante dal rapporto tra il coulomb e il volt. Siccome un farad è un’unità molto grande, si usano solitamente dei sottomultipli: la Terra intera ha una capacità di 712 μF, cioè un milionesimo di farad.
Faraday dev’essere molto amato anche tra gli astronomi: da lui prendono il nome un cratere lunare situato nelle regioni montuose meridionali della Luna e l’asteroide 37582 Faraday, scoperto nel 1990.
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CS Faraday è il nome di due navi posacavi (cable ships) costruite una nel 1874 e l’altra nel 1923. E in questo modo ho anche scoperto che esistono navi posacavi: cioè navi appositamente attrezzate per la posa di cavi sottomarini necessari per il trasporto di energia o per le telecomunicazioni.
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Faraday è anche il nome di alcune città, di un avvocato, e di un certo David Faraday, vittima del killer dello zodiaco, un serial killer reale di cui in Criminal Minds si parla in continuazione.
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Infine Michael Faraday compare ritratto sulle banconote da 20 sterline, purtroppo attualmente ritirate dalla circolazione. A questo proposito ho il piacere di citare Jacob Lewis Bourjaily, fisico teoretico che si è sentito in dovere di raccogliere qui tutte le banconote raffiguranti scienziati e matematici. Grazie Jacob!

#4 sindrome di capgras

Le malattie rare sono tra le cose più frequenti nelle opere di narrativa. Ad esempio: nell’episodio Dorado Falls (s07e03) di Criminal Minds, l’unità di analisi comportamentale si trova a dare la caccia a un serial killer il quale, tra le altre cose, a un un certo punto uccide i propri genitori. Questo e un altro paio di indizi sono più che sufficienti al dottor Spencer Reid per ipotizzare, e a ragione, che il soggetto ignoto sia affetto dalla sindrome di Capgras.
E qua mi limito a citare Wikipedia: “La Sindrome di Capgras è un raro disordine neurologico. Chi ne è colpito vive nella ferma convinzione che le persone a lui care siano state rimpiazzate da replicanti, alieni o semplicemente da impostori a loro identici. Per persone care si intendono familiari e amici, ma il disturbo può estendersi ad animali domestici o luoghi familiari.”
Praticamente è gente che vive costantemente in una specie di film di fantascienza. E nessun tipo di spiegazioni o prove riesce a fargli cambiare idea.
Si ipotizza che l’origine della sindrome sia “una disconnessione tra la corteccia temporale, in cui le facce vengono riconosciute, e il sistema limbico, legato alle emozioni”, in quanto di solito i pazienti si dimostrano in grado di riconoscere volti e di provare emozioni, ma non provano emozioni alla vista di facce familiari.”
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Un disturbo che ci assomiglia è la prosopagnosia, nome coniato delle parole greche prosopon (faccia) e agnosia (non conoscenza): chi ne è colpito non riesce a riconoscere i volti delle persone. Si tratta di un deficit percettivo, causato da un danno cerebrale, ma queste persone conservano intatta la percezione degli oggetti. Questo ha portato a ipotizzare che la percezione facciale sia qualcosa di piuttosto particolare, con un’area del cervello specifica dedicata al riconoscimento dei volti. Trovo sempre appassionante quando lo studio della patologia fa capire meglio il funzionamento normale di qualcosa.
Tra parentesi, Brad Pitt ha dichiarato di soffrire di prosopagnosia… ma io non ci credo: chi non si è mai vantato di avere un presunto disordine neurologico?