il film (brutto) del martedì: #1 dogma

Dopo oltre quattro mesi dall’ultimo post cinematografico, eccoci con una nuova rubrica sui film che a me non mi sono piaciuti ma (mi dicono) sono molto belli (non offendetevi, fan di Dogma).  

Dogma è un film del 1999 scritto e diretto da Kevin Smith. Kevin Smith, 45 anni, è un regista, attore, sceneggiatore, “podcaster”, e parecchie altre cose. È diventato famoso con Clerks (1994), commedia a bassissimo budget scritta, diretta e co-prodotta dallo stesso Kevin Smith, il quale interpretava anche la parte di Silent Bob, personaggio che ricorre nella maggior parte dei suoi film, in coppia con Jay.

Jay e Silent Bob

Jay e Silent Bob, interpretati da Jason Mewes e Kevin Smith, sono due spacciatori di marijuana del New Jersey. Silent Bob (tradotto in diversi modi nei vari film, tra cui “Zittino Bob”, “Bob il taciturno”, “Bob Linguasecca”), coerente con il proprio nome, non parla quasi mai. Una peculiarità dei film di Kevin Smith consiste proprio nei personaggi o elementi ricorrenti, citazioni che collegano ogni film agli altri. Questo insieme viene chiamato “View Askewniverse” (dalla compagnia di posizione View Askew Productions).

Kevin Smith con la figlia e la moglie

Ma torniamo un attimo a Kevin Smith. Kevin Smith è sposato dal 1999 con l’attrice Jennifer Schwalbach Smith. I due hanno una figlia, oggi 16enne, chiamata Harley Quinn Smith, in omaggio al personaggio dei fumetti di Batman.

Harley Quinn nel cartone di Batman

Harley Quinn è una supercattiva, fidanzata del Joker e amica dell’altra supercattiva Poison Ivy. Il suo nome è un riferimento a Harlequin, cioè Arlecchino. Era la dottoressa Harleen Frances Quinzel, psicologa di Arkham Asylum (il manicomio criminale di Gotham City), che incontrò il Joker e se ne innamorò pazzamente.

Harley Quinn nel videogioco Arkham City

Ma torniamo un attimo a Jay e Silent Bob.
L’attore che fa Jay è Jason Mewes, vecchio amico di Kevin Smith e come lui originario del New Jersey. Ha alle spalle una lunga e tormentata storia di tossicodipendenza, specialmente da eroina, e una volta è stato in rehab insieme a Ben Affleck, che era lì per alcolismo. È famoso soprattutto per il ruolo di Jay, ma ha fatto anche altre cose. Ad esempio, in Zack and Miri Make a Porno, film del 2008 diretto da Kevin Smith ma non appartenente al View Askewniverse, Jason Mewes interpreta un pornoattore di nome Lester che in una scena appare completamente nudo.

Foto di uomini nudi a caso qui su Wellentheorie.
Di nuovo.

Ma noi stavamo parlando di Dogma. Il film inizia con un simpatico disclaimer che dice così:

Benché dopo dieci minuti diventi evidente, View Askew dichiara che questo film è, dall’inizio alla fine, una commedia surreale che non va presa sul serio. Insistere sul fatto che quanto segue sia incendiario o provocatorio significa fraintendere le nostre intenzioni ed emettere un giudizio inopportuno; emettere giudizi spetta solo e unicamente a Dio (questo vale anche per i critici cinematografici… scherziamo).
Quindi, per favore, prima che pensiate che questa sciocchezza di film possa nuocere a qualcuno, ricordare: anche Dio ha un senso dell’umorismo… Prendete l’Ornitorinco.
Grazie e buona visione.
P.S. Porgiamo le nostre sincere scuse a tutti gli amanti dell’Ornitorinco che si sono offesi per questo sconveniente commento. Noi di View Askew rispettiamo il nobile Ornitorinco e non è nostra intenzione mancare in qualche modo di rispetto a queste stupide creature.

In originale:

Though it’ll go without saying ten minutes or so into these proceedings, View Askew would like to state that this film is – from start to finish – a work of comedic fantasy, not to be taken seriously. To insist that any of what follows is incendiary or inflammatory is to miss our intention and pass undue judgment; and passing judgment is reserved for God and God alone (this goes for you film critics too…just kidding).
So please – before you think about hurting someone over this trifle of a film, remember: even God has a sense of humor. Just look at the Platypus.
Thank you and enjoy the show.
P.S. We sincerely apologize to all Platypus enthusiasts out there who are offended by that thoughtless comment about the Platypi. We at View Askew respect the noble Platypus, and it is not our intention to slight these stupid creatures in any way.

(io, tra parentesi, dell’ornitorinco avevo parlato qui).


Il film Dogma merita inoltre di essere ricordato per Buddy Christ (il “Cristo compagnone”), successivamente diventato un meme.

Buddy Christ è, nel film, una nuova icona religiosa proposta dal cardinale Glick (George Carlin), all’interno della campagna “Catholicism Wow!“, per sostituire l’immagine tradizionale del crocifisso, troppo deprimente.

Linda Fiorentino in L’ultima seduzione

Tra i protagonisti di Dogma c’è Bethany Sloane, interpretata da Linda Fiorentino, attrice americana di origini italiane. Il suo primo film famoso è stato L’ultima seduzione (The Last Seduction), del 1994, in cui ha il ruolo di una femme fatale. Una scena del film viene citata da Sex & the City nel Pilot (1998) in questo dialogo:

Carrie: So you think it’s really possible to pull off this whole women-having-sex-like-men thing?
Samantha: You’re forgetting The Last Seduction.
Carrie: You’re obsessed with that movie.
Miranda: Okay, Linda Fiorentino fucking that guy up against the chain-link fence.
Samantha: And never having one of those “Oh, my God, what have I done?” epiphanies.
Charlotte: I hated that movie.

Per concludere, in Dogma viene detto che Dio si trova in New Jersey in forma umana per giocare a skee ball. (Nella versione italiana, siccome qui il gioco non è molto conosciuto, i dialoghi sono stati adattati e si parla di flipper).

Lo skee ball (che non ha neanche una pagina Wikipedia in italiano) è un gioco arcade molto diffuso negli Stati Uniti.

La macchina fornisce al giocatore nove palle (generalmente, ma il numero può variare) delle dimensioni di una palla da baseball (7-8 cm di diametro circa) che devono essere lanciate verso un piano inclinato per centrare uno dei fori. Ogni foro ha un punteggio diverso e ovviamente lo scopo del gioco è ottenere il massimo punteggio possibile nel corso di una partita.  
Tra l’altro, Marshall in How I Met Your Mother va una volta al mese nello stesso college bar per giocare a skee ball e mantenere il record per il punteggio più alto, sotto lo pseudonimo “Big Fudge” (Jenkins, episodio 5×13, 2010).

il film della domenica: #4 the thirteenth floor

E adesso fantascienza!
Il tredicesimo piano (The Thirteenth Floor) è un film del 1999 diretto da Josef Rusnak, con Craig Bierko, Armin Mueller-Stahl, Gretchen Mol, Vincent D’Onofrio, Dennis Haysbert. È tratto dal romanzo Simulacron 3 di Daniel F. Galouye, scritto nel 1964 e già portato sullo schermo nel 1973 da Rainer Werner Fassbinder in Il mondo sul filo.
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Il tema centrale è la realtà simulata, e l’impossibilità di distinguere con certezza cosa è reale e cosa è virtuale. Questo dovrebbe subito far tornare in mente celebri frasi di Morpheus, tipo:

What is real? How do you define real? If you’re talking about what you can feel, what you can smell, what you can taste and see, then real is simply electrical signals interpreted by your brain.

L’argomento, quindi, e anche l’anno di uscita sono gli stessi di Matrix dei Wachowski: quest’ultimo è complessivamente molto più figo, è stato prodotto con un budget ben maggiore e ha avuto infinitamente più successo del povero Tredicesimo piano, che ha ricevuto soprattutto recensioni negative. Ma anche Il tredicesimo piano non è male, e qualcuno scrive addirittura che è meglio di Matrix.

Il meme Morpheus Cat, anche se in realtà Morpheus non ha mai detto esattamente “What if I told you…” in nessuno dei film di Matrix. Non c'entra, ma è divertente.
Il meme Morpheus Cat, anche se in realtà Morpheus non ha mai detto esattamente “What if I told you…” in nessuno dei film di Matrix. Non c’entra, ma è divertente.

L’idea di base è più o meno quella del “brain in a vat” o “brain in a jar”: un cervello, rimosso dal cranio e in qualche modo tenuto in vita all’interno di un contenitore, potrebbe venire collegato a un supercomputer capace di trasmettergli impulsi elettrici identici a quelli normalmente ricevuti da un normale cervello all’interno di un normale cranio umano. Il computer potrebbe simulare una realtà, includendo risposte appropriate agli output del cervello. Il cervello continuerebbe così ad avere una normale percezione del mondo esterno e di se stesso come persona, continuerebbe ad avere normali interazioni con l’ambiente che lo circonda, convinto che la sua realtà sia la vera realtà, del tutto inconsapevole di essere un cervello in un barattolo che ha a che fare con una realtà simulata. Anzi, il cervello non avrebbe alcuna possibilità di scoprire di essere un cervello in un barattolo. Quindi, teoricamente, ognuno di noi potrebbe essere un cervello in un barattolo, e non abbiamo alcuna prova per dimostrare il contrario.
Si tratta di un tema ricorrente nei racconti di fantascienza, ma a parte le tecnologie avanzate e i supercomputer, è una questione di cui si parla fin dall’antichità: come possiamo essere sicuri che ciò che percepiamo come reale sia davvero reale? Come facciamo a distinguere ciò che sappiamo da ciò che crediamo?
brain in a vat
Nel film, alcuni personaggi si accorgono di trovarsi all’interno di una realtà simulata perché arrivano al limite, dove la simulazione finisce, e si trovano davanti un wire frame model, letteralmente un modello in fil di ferro, cioè quella rappresentazione grafica di oggetti tridimensionali in cui sono disegnati soltanto i bordi degli oggetti.
wireframe
Wikipedia ha una lunga lista di “Simulated reality in fiction”. Tra i film citati ci sono Nirvana, di Gabriele Salvatores (1997), Abre los Ojos, di Alejandro Amenábar (1997) e il suo remake americano Vanilla Sky, di Cameron Crowe (2001), Synecdoche, New York, di Charlie Kaufman (2008), Source Code, di Duncan Jones (2011) che è piuttosto bello (Duncan Jones è il figlio di David Bowie. Secondo me era particolarmente bello il suo primo film, Moon, del 2009, con Sam Rockwell). La lista include anche The Truman Show (1998) e persino Good Bye Lenin! (2003), dove in effetti c’è una realtà simulata, anche se ha ben poco di super tecnologico e computeristico.

Il tredicesimo piano è il film più famoso del regista tagiko Josef Rusnak. Tagiko cioè della Repubblica del Tagikistan, o Tagichistan, uno stato dell’Asia centrale confinante con Afghanistan, Cina, Kirghizistan e Uzbekistan (non ha uno sbocco al mare).
The Caucasus and Central Asia Political Map 2000
Tutti gli attori principali de Il tredicesimo piano sono relativamente famosi e hanno fatto decine di film, ma in particolare mi vorrei soffermare su Craig Bierko, che interpreta il protagonista. Attore statunitense, nato nel 1964, ha recitato anche in un paio di episodi nella quarta stagione di Sex and the City, in cui faceva Ray King, proprietario di un locale e ossessionato dal jazz, con cui Carrie è uscita un po’, ma poi mi sa che si è rimessa con Mr. Big, come al solito.
craig bierko sex city
Il finale del film è ambientato nel futuro, nel 2024: così ho scoperto che Wikipedia ha una pagina per ogni anno, e non solo degli anni passati, ma anche di quelli futuri. Ovviamente non c’è molto da dire, sul 2024, a parte che sarà il MMXXIV in numeri romani, sarà un anno bisestile, la Pasqua cattolica cadrà il 31 marzo, è prevista un’eclissi solare totale per l’8 aprile, ci saranno i Giochi olimpici estivi e gli Europei di calcio.
2024