#105 cigarettes after sex

YouTube, la piattaforma di video sharing che attualmente sembra essere il secondo sito più visitato in tutto il mondo (secondo solo a Google), utilizza un sistema piuttosto complesso per consigliarti video correlati a quello che stai guardando. Raccoglie ed elabora un vasto insieme di dati, che comprende le informazioni dei video (titoli e descrizioni) e i dati relativi all’attività degli utenti (il numero di visualizzazioni, di commenti, like e condivisioni; la co-visitation, ovvero i gruppi di video visualizzati in un’unica sessione; le specificità dell’utente, cioè le sue precedenti visualizzazioni e i suoi like; eccetera). Il sistema contempla anche il principio di diversificazione, e cioè scarta i video troppo simili a quelli già visualizzati. Secondo il mio moroso, la profilazione dell’utente è più complessa di così e prende in considerazione anche dati esterni a YouTube, come le ricerche effettuate su Google e le parole chiave contenute nelle conversazioni su Gmail (ricordiamoci che YouTube è di proprietà di Google) però la cosa non viene ammessa ufficialmente.

Sta di fatto che stamattina stavo guardavo un video di Shilpa Ray (la favolosa cantante e suonatrice di armonium con irresistibile spirito punk-rock di cui avevo parlato qui) e il magico algoritmo di YouTube mi ha consigliato Nothing’s Gonna Hurt You Baby dei Cigarettes After Sex.

Cupa, lenta, con un suo romanticismo e un’atmosfera intima e sognante.  Il testo inizia così:

Whispered something in your ear
It was a perverted thing to say
But I said it anyway
Made you smile and look away

Ascoltando la voce, potrebbe venirvi in mente una persona più o meno così:

nico 1
Questa in realtà è Nico.

Oppure così:

hope sandoval 2
E questa è Hope Sandoval dei Mazzy Star.

O magari così:

lana del rey 2
Che poi è Lana Del Rey.

E invece la voce appartiene a questo qui:

greg gonzales 2
Vi presento Greg Gonzalez.

Se non ci credete, ci sono parecchi video di concerti che lo dimostrano, tipo questo. E la cosa buffa è che Greg Gonzalez, quando non canta, ha una voce estremamente bassa e maschile (tipo qua in un’intervista).

greg gonzales 1

I Cigarettes After Sex sono praticamente Greg Gonzalez (compositore, cantante, chitarrista e bassista) con la collaborazione occasionale di altri musicisti. Greg Gonzalez ha registrato il primo EP, intitolato I., una sera sulle scale dell’università che frequentava, la University of Texas a El Paso. Il suono ricorda i Velvet Underground, i Mazzy Star, il dark e il dream-pop. Potrebbero venirvi in mente i Cocteau Twins, i Red House Painters, magari i Sigur Rós, i Placebo, i Blonde Redhead, e mille altre cose (a voi cosa fa venire in mente?).

Nothing’s Gonna Hurt You Baby è stata pubblicata nel 2012, ma la sua popolarità è esplosa online circa un anno fa. YouTube si è riempito di cover dei Cigarettes After Sex, e quasi ogni video ha un commento dall’account ufficiale dei Cigarettes After Sex.

comment

Se anche voi volete cimentarvi in una cover, vi segnalo questo sito favoloso che vi mostra gli accordi per chitarra, ukulele o piano, con tanto di diteggiatura, man mano che la canzone scorre. Nothing’s Gonna Hurt You Baby è peraltro piuttosto facile, perché sono quattro accordi ripetuti per l’intera durata della canzone: E B Gb (o F#) A (cioè Mi, Si, Sol bemolle / Fa diesis, La).

chords
Gli accordi di Nothing’s Gonna Hurt You Baby per ukulele.

Il nome, Cigarettes After Sex, secondo me è perfettamente azzeccato per le loro canzoni perché ne rappresenta bene quella pigra e pacifica distensione da post-orgasmo dei loro ritmi lenti e rilassati, insieme a un velo di trasgressione e perversione suggerito dall’atmosfera cupa e dai testi spesso vagamente erotici. Ma perché queste due cose (post-orgasmo e sigarette) sono spesso associate?

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In giro per internet parecchi si dilungano su quanto gli effetti del fumo siano piacevoli dopo il sesso. In realtà sembra che gli effetti puramente fisici siano piuttosto blandi, e legati più che altro alla sensazione di benessere che la sigaretta dà a chi ne è dipendente.

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La ragione sembra in realtà soprattutto sociale e culturale. Le aziende produttrici di sigarette, che hanno praticamente inventato la moderna comunicazione pubblicitaria, hanno da sempre cercato di associare il loro prodotto a un generico essere cool e in particolare all’attrattiva del sesso. I più fighi sex symbol fumano un’imprescindibile sigaretta nelle immagini pubblicitarie e nelle scene dei più famosi film hollywoodiani, come conseguenza dell’astuta strategia di product placement messa in atto dalle compagnie del tabacco.

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Il giovane Ben Braddock (Dustin Hoffman) sedotto dall’intrigante fumatrice Mrs. Robinson (Anne Bancroft) ne Il laureato (The Graduate) del 1967.

La sigaretta era già un simbolo sessuale negli anni ’40. Nel film del 1942 Perdutamente tua (Now, Voyager), incentrato su una storia di passione e adulterio, Jerry (Paul Henreid) accende più volte due sigarette insieme e poi ne passa una a Charlotte (Bette Davis), in un gesto intimo ed erotico.

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Per approfondire l’argomento consiglio questo articolo, che riassume tra le altre cose la storia della relazione tra le sigarette e le donne. È una storia che contiene anche pubblicità ridicole e vergognose come questa:

reach for a lucky
Meglio fumatrice che cicciona!

14 pensieri riguardo “#105 cigarettes after sex

  1. trovo che siano abbastanza invadenti i suggerimenti di yotube, ragion per cui ho pensato bene di disattivarli (tanto google sa comunque tutto di me; anzi, anche prima di quanto lo possa sapere io, a volte, perché legge le mail prima di me 😀 ma di questo ormai mi sono fatto una ragione). ciò che invece trovo molto bello è l’esistenza di questa voce che ignoravo totalmente. alla tua domanda (chi vi immaginate?) avrei risposto tanita tikaram. ma tanita la conosciamo io, una mia compagna di università e credo altre due persone di casalpusterlengo, quindi non fa testo. 😛
    infine: cito spesso una o due battute sull’argomento cigarettes and sex. una è quella stranota di vergassola («fumi tra una scopata e l’altra?» «mah, sì, un dieci-dodici stecche»), l’altra è una storica d’oltreoceano di cui credo non si conosca l’autore («the sex was so good that even the neighbors had a cigarette». o forse era mae west?)

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  2. Dio santo quanto era bella Nico.

    Tolto ciò… sapevi che l’industria del fumo è intrecciata a doppio filo anche con il femminismo? Negli anni delle suffraggette, l’uomo che ha inventato il concetto di spin doctor (Ivy Lee) fece diffondere la notizia che delle donne sarebbero scese in strada sventolando delle fiaccole di libertà… che altro non erano se non sigarette dell’azienda per cui Lee lavorava (la Lucky Strike stessa, se non ricordo male).

    La strategia ha funzionato: l’emancipazione femminile (chiariamoci: aspirazione sacrosanta) si è accompagnata ad una diffusione sempre maggiore del fumo tra le donne, tanto che oggi le patologie correlate al fumo (col tumore del polmone in testa) hanno una diffusione più o meno simile tra gli uomini e le donne.

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    1. Non lo sapevo, ma ho letto qualcosa del genere nell’articolo che ho linkato verso la fine del post. È pazzesco! Però, in effetti, se si vuole l’uguaglianza, oltre a pretendere gli stessi diritti dobbiamo anche fare le stesse cazzate. E che lo volete solo voi maschietti il cancro ai polmoni?? XD

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  3. Mmm sì la condivisione cross piattaforma di dati e infirmazioni è una cosa che direi certa – che poi probabilmente va anche oltre le piattaforme dello stesso proprietario (facile condividere tra instagram e facebook): penso che si scambino dati anche tra aziende.

    Ad ogni modo: citi Lucky Strike e a me viene in mente Mad Men – la LS è uno dei clienti più importanti nelle prime stagioni della serie tv.

    Per quanto riguarda le sigarette e il sesso… credo che continuerò a preferire il mangiare patatine :O

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  4. I miei nonni paterni avevano l’abitudine di fumarsi l’ultima sigaretta del giorno insieme a letto, appena prima di dormire (anni ’50-’60). Youtube lo uso solo per occasioni CULTURALI e quindi nei suggerimenti ho praticamente solo video dei Backstreet Boys. Ehm

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